John Turturro compone, curando sceneggiatura e regia, una pellicola poetica e spiritosa, dolce seppur con un pizzico di amarezza, capace di coinvolgere lo spettatore con una rara delicatezza.
Fioravante (Turturro) è un uomo maturo di origini italiane (il cliché del italiano passionale e romantico non ci dispiace mai dopotutto) che vive da solo dopo la perdita della madre a cui era molto legato e svolge lavori saltuari, in particolare crea composizioni floreali particolarmente affascinanti. Di indole riflessiva e gentile ha un solo caro amico, Murray (Woody Allen), libraio antiquario di indubbia simpatia con moglie afroamericana e figlioletti dolcissimi, e coi pidocchi, al seguito.
Per la crisi Murray è costretto a chiudere bottega ma, caso vuole, che la sua dermatologa (una sempre bella Sharon Stone) sia alla ricerca di un po’ di compagnia…e non solo lei. Così Murray alias “Don Bong” e Fioravante alias “Virgilio” (la guida di Dante) si creano un business col “lavoro più vecchio del mondo”.
Tra le clienti, una spiccherà agli occhi di Fioravante per la sua dolcezza e la condizione che condividono, la vedova Avigal (una toccante Vanessa Paradis), sola non a causa della morte del marito ma per via delle regole impostale dalla sua comunità religiosa.
