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E se discendessimo dai giganti?

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marianna*
view post Posted on 4/4/2013, 12:55     +1   -1




E se discendessimo dai giganti?

Da sempre nella mitologia umana i giganti hanno occupato un posto preminente. Ma sono realmente esistiti questi esseri così grandi da essere annoverati tra i semidei? O sono solo il frutto delle ancestrali paure umane? Nelle leggende, si sa, c’è sempre un fondamento di verità quindi la probabilità che questi esseri umani dalle dimensioni enormi siano realmente esistiti è abbastanza realistica. Il tutto, oggi, viene supportato dai tanti ritrovamenti effettuati dagli archeologi e dagli antropologi un po’ in tutto il mondo.

Dall’ America del nord a quella del sud, dai deserti africani all’Asia i ritrovamenti di reperti umani dalle dimensioni “gigantesche” si fanno sempre più cospicui. Quindi, come dicevamo, le leggende di fatto narrano sempre qualcosa di vero e sono presenti in tutte le antiche culture. Dai miti greci, come Atlante, Prometeo e Polifemo, a quelli siriani a quelli ittiti, solo per citarne alcuni presenti nell’area mediterranea e mediorientale. Insomma, sembra proprio che una antica razza di giganti sia esistita realmente. Un po’ come il diluvio universale, universalmente presente in tutte le storie e le leggende del mondo.

Altra cosa ormai assodata è che molto spesso questi giganti venivano confusi, per le fattezze e la malvagità con gli dei “cattivi”.

La leggenda del gigante di Trevegean

E che grandezza fa rima con cattiveria lo dimostra il caso de “Il gigante di Trevegen”, piccolissimo paesino nelle vicinanze di Land's End, la punta estrema della Cornovaglia il cui nome significa "Il Villaggio della Tomba del Gigante".

La leggenda è narrata dalla notte dei tempo e nel XVII secolo fu supportata dal ritrovamento di una tomba, posta in una galleria sotterranea, con delle enormi ossa umane.

Secondo il racconto leggendario il gigante del villaggio era un uomo talmente grande che con le lunghe braccia poteva prendere i marinai dalle navi che passavano al largo di Land's End e metterli sugli scogli di Longships o mangiarli direttamente, anche se, pare, il pasto quotidiano preferito di Trevegean fosse quello di un bambino che cucinava su una grande pietra piatta posta vicino alla sua caverna.

La Bibbia

Quella di Trevegean è solo una delle tante testimonianze dei cosiddetti giganti nella storia dell’umanità. Ma la loro presenza è testimoniata anche in uno dei libri sacri delle religioni monoteiste: la Bibbia.

Nel deuteronomio (3.11), quinto libro del Vecchio Testamento, si narra di giganti nella terra promessa (del resto anche Golia lo era) “…Perché Og, re di Basan, era rimasto l'unico superstite dei Refaim. Ecco, il suo letto, un letto di ferro, non è forse a Rabba degli Ammoniti? E' lungo nove cubiti secondo il cubito di un uomo…” (1 cubito ebraico era pari a 44,45 cm a differenza di quello egiziano che era a 44,70 cm). Insomma, re Og era alto qualcosa come 4 metri e 84 cm. Un vero e proprio gigante. E ancora, sempre nel deuteronomio (XIII,33) “…ed ecco, vedemmo i giganti i figli di Anak che discendono dai giganti e ai nostri occhi noi eravamo di fronte ad essi come dei grilli…”. Si potrebbe andare avanti ancora per molto, da Genesi 4 a Numeri 13 a Giosué 12,13,15,17 a Samuele 2,21 a Cronache 1,20 a Giacobbe 26 ad Apocalisse 20.

I giganti (e le leggende) nel mondo



Come dicevamo i miti dei giganti e delle loro epiche battaglie con gli uomini sono presenti in tutte le antiche civiltà. Da quella greca a quella persiana a quella hittita ma anche nelle popolazioni nordiche dove gli dei di Asgard, probabilmente figli di giganti e umani “normali”, combatterono contro i propri genitori.

I giganti abitavano anche il continente che verrà chiamato le Americhe. Secondo i Toltechi esistevano gli Quinatezmin per i Maya gli Tzocuillixeco che abitavano la terra di Anahuac (come recita il Manoscritto di Pedro de los Rios che oltre alla presenza dei giganti data il primo diluvio nel 4008 dopo la creazione del mondo). Probabilmente da queste credenze o certezze nascono anche raffigurazioni di giganti presenti in moltissimi templi Maya (va ricordato, che Maya significa figlia di Atlantide. Sarà un caso?), Inca o Aztechi. Per questi ultimi Teotihuacan, una delle città antiche più visitate dai turisti, era la “città degli Dei” poiché non riuscivano ad immaginare chi, se non gli Dei e quindi esseri giganteschi, avesse potuto erigere qualcosa di simile.

Dalla leggenda alla realtà

Del resto fu lo stesso Hernan Cortes, il famoso e spietato conquistadores spagnolo che conquistò l’attuale Messico, a spedire al re di Spagna un femore che aveva le dimensioni di un uomo. Mentre nelle cronache di un Fernando de Alba, un altro conquistadores, si narra testualmente che “…esistevano giganti nella Nuova Spagna (il Messico ndr.): le loro ossa potevano essere trovate ovunque…”.

Lo stesso fenomeno avvenne in Europa, al di là delle Alpi. Nel 1577, in terra svizzera e precisamente a Willisau nei pressi di Lucerna venne ritrovato un scheletro dalle essa enormi.

Nei primi anni del 1880 in California fu invece ritrovato uno scheletro gigantesco con sei dita ed un cranio enorme, mentre nel 1870 il ritrovamento di alcuni teschi di 60 cm di diametro confermarono, di fatto, la leggenda che si tramandavano i pellirossa della tribù Omaha secondo la quale millenni prima erano giunti dal mare (l’Oceano Pacifico) i Mu-a-lusha, degli esseri giganteschi.

Ritrovamenti similari sono stati fatti nelle isole Aluetine (in Alaska) ma anche agli antipodi: in Patagonia. Qui la testimonianza sarebbe di tutta eccellenza visto che fu lo stesso Magellano ad imbattercisi affermando che erano degli uomini “così alti che le teste dei membri dell'equipaggio arrivavano a malapena alla loro cintola…”.

Ma i ritrovamenti attraversano anche gli oceani, così si ha uno scheletro di 5,18 metri recuperato a Gargayan nelle Filippine. Mentre nello Sri Lanka ci si deve accontentare di alcuni scheletri di soli 4 metri mentre in Pakistan abbiamo un ritrovamento di uno scheletro di 3,5 metri. In Cina, Perù ed in Italia, invece, ci dobbiamo accontentare di denti giganteschi. Mentre in Francia, a Gozel per la precisione, nel cosiddetto “campo dei morti” scoperto nel 1925, accanto a utensili, manufatti e gioielli datati intono al 17.000 avanti Cristo, vennero ritrovati ossa di esseri alti all’incirca 5 metri, simile quindi in altezza allo scheletro di Gargayan. Ovviamente questi ritrovamenti rimettono in discussione le teorie evolutive di Darwin, ma questa è un’altra storia.


Insomma, che ci si creda o meno, ormai i giganti sono entrati a far parte della storia uscendo dalla leggenda, anche se niente riuscirà a scardinare millenni di storie raccontate alla luce di mille fuochi o di migliaia di stelle a tutte le latitudini del globo.
 
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